L'antica città di Egnazia, citata da autori come Plinio, Strabone, Orazio, ebbe grande importanza nel mondo antico per la sua posizione geografica, grazie alla presenza del porto e della Via Traiana. Il Parco archeologico e il relativo Museo sono inseriti in un ambito di particolare valenza paesaggistico-ambientale, caratterizzato da splendidi esemplari di ulivi secolari e da un tratto di litorale marino roccioso, fortemente segnato dalla presenza dell'uomo. Vi si conservano testimonianze relative alle diverse fasi di vita di questo importante centro della costa adriatica pugliese, che si evolve e sviluppa su un arco di tempo molto ampio, dal XVI secolo a. C. al XIII secolo d. C.
Attualmente i resti della città antica sono visitabili, all'interno di un Parco archeologico attrezzato e custodito. L'itinerario di visita parte dal Museo, dove reperti e immagini raccontano la storia della città e del suo territorio. L'esposizione si sviluppa su una superficie di circa 1200 mq, organizzata in 13 sale con 44 vetrine nelle quali sono collocati circa 3500 reperti. Il museo è stato di recente completamente riorganizzato, ed il 25 luglio 2013 è stato inaugurato ed intitolato a Giuseppe Andreassi, direttore di Egnazia dal 1976 al 1985 e Soprintendente per i beni archeologici della Puglia dal 1990 al 2009.
L'allestimento espositivo è ricco, moderno e ordinato, concepito per sezioni temporali e tematiche, dal villaggio dell'Età del Bronzo al Medioevo. Il percorso è arricchito da pannelli illustrativi ed esplicativi, in cui si racconta la evoluzione dell'insediamento in rapporto al territorio circostante, corredati da piante, disegni ricostruttivi e di ambientazione, fotografie e immagini tridimensionali.
Una guida a stampa, audioguide plurilingua e ausili informatici contribuiscono ad una migliore e più ampia fruizione della documentazione archeologica.
La visita si sposta, quindi, all'esterno del Museo e prosegue nel Parco archeologico, tra i resti dell'abitato messapico, romano e tardo-antico (le antiche mura difensive, la Via Traiana, le terme pubbliche, la basilica civile, l'area sacra alle divinità orientali, la grande piazza porticata, il quartiere dei ceramisti, il criptoportico, le chiese paleocristiane). Il percorso di visita prevede anche la possibilità di osservare diverse aree di necropoli. Tra queste, la necropoli messapica, con tombe a fossa, a semicamera e alcune monumentali tombe a camera ipogee, di età ellenistica, affrescate e decorate, come la Tomba delle Melagrane, uno dei più importanti e ben conservati esempi di struttura funeraria sotterranea del III secolo a.C. Il complesso è costituito da un corridoio di accesso a gradini scavati nel tufo e una cella funeraria, con pareti e soffitto affrescati e decorati da motivi policromi di tipo architettonico e vegetale, fra cui rami d'edera e melagrane (da qui il nome).